GIUNONE
 
Nella mitologia

Giunone era una delle dee più importanti del'antica Roma. Essa è stata identificata come la greca Era, anche se in origine era certamente una divinità locale legata al ciclo lunare. Il suo nome era accompagnato anche dall'attributo Moneta (colei che avverte) da quando, nel 390 a.C., le sue celebri oche avevano dato l'allarme nel Campidoglio, permettendo ai romani di respingere gli invasori gallici. Nel suo tempio vennero coniate le monete romane dopo la vitoria su Pirro:la parola moneta deriva proprio dal suo appellativo. Giunone era inzialmente associata alla vita sessuale delle donne e assunse le funzioni delle divinità minori del matrimonio e del parto, in seguito prevalse la sua associazione con lo Stato e il suo titolo, in quanto membro della triade (Giove, Giunone, Minerva) venerata sul Campidoglio, era Giunone Regina.

Era è figlia di Crono e di Rea, sorella e sposa di Zeus, madre di Ares e di Ebe. Nella religione olimpica era la protettrice del matrimonio e la dea che presiedeva a tutte le atività delle donne e che vegliava sui bambini.
Il suo nome è in realtà sconosciuto in quanto Era è più un titolo (signora).
Un giorno Zeus scorse la splendida Era (la sua bellezza è universalmente riconosciuta) e se ne innamorò. per sedurla si trasfromò in un cuculo e si lasciò bagnar fino alle ossa da un temporale che egli stesso aveva scatenato sulle pendice della montagan su cui Era amava passeggiare. Dopo la pioggia la dea uscì e si sedette ai piedi di un albero. Un uccellino tutto bagnato andò a posarsi sulle sue ginocchia. Non appena Era lo prese in mano per riscaldarlo, Zeus assunse la sua vera forma e sedusse la dea promettendole di sposarla.
Il marimonio con Zeus, secondo la mitologia, non fu felice: tutte le leggende la descrivono come una sposa bisbetica e infelice, in continua lite con un marito che non ha scelto, perpetuamente gelosa, per di più, delle sue innumerevoli infdeltà, persecutrice crudele delle sue rivali e dei loro figli.

Nella nostra storia

È una Giunone innamoratissima del marito che non perde occasione per elogiare, ma anche molto ingenua facile preda delle bugie del marito. Tuttavia ha al suo fianco la fidata amica Ebe che, viceversa, diffidando di ogni mossa di Giove, apre gli occhi a Giunone. Giunone non può far altro che inseguire il marito per impedire le sue scappatelle amorose e, man mano che si accorge di che tiro mancino gli sta preparando il suo amato Giove, diventa sempre più vendicativa fino a quando esploderà prendendo a schiaffi chiunque le passi sotto tiro.